se [Muammar Gheddafi] è riuscito a stare al potere per 40 anni è perché sa il fatto suo
Silvio Berlusconi
Io invece la chiamarei dittatura
se [Muammar Gheddafi] è riuscito a stare al potere per 40 anni è perché sa il fatto suo
Silvio Berlusconi
Io invece la chiamarei dittatura
Questo post è molto politico. Del genere politico-arrabbiato. A volte vorrei non vivere in Italia. Se non siete d’accordo con le mie idee, prendete e cambiate blog. Grazie.
Insomma, lo ammetto, questa cosa mi ha fatto imbufalire.
Ancora di più che vedere le percentuali di voto intorno al 60% andate a Podestà , perfetto sconosciuto, indicato – sui santini – come grande amico di Berlusconi, come se ciò fosse un merito e attesti la capacità di un uomo di governare bene. Peccato che già nessuno dice che era un alto manager di Edilnord. E con un po’ amici, che vogliono accaparrarsi la Milano-Serravalle, di proprietà della provincia di Milano.
Mi ha fatto imbufalire vedere il sig. On. Mantovani, europarlamentare, essere eletto per la terza volta consecutiva come sindaco di Arconate.
Beh, non esattamente la terza volta consecutiva. Diciamo che di mezzo c’erano le dimissioni del Consiglio Comunale, avvenute il 9 novembre 2008, dietro spinta del sig. sidaco On. Mantovani. E così il comune è stato commissariato per qualche mese, per la prima volta nella sua storia. E successivamente il sig. On. Mantovani si è ripresentato alle elezioni, con la stessa identica squadra, come se nulla fosse.
E la cosa assurda è che è stato votato. A larghissima maggioranza.
E una popolazione intelligente dovrebbe provare ribrezzo ad una mossa del genere. Prima se ne va, fa commissariare il comune e poi torna, come prima, superando così il limite imposto dalla legge sulla consecutività dei mandati.
Una popolazione intelligente dovrebbe essere inorridita e punire con il non-voto atti del genere. E invece no.
Voti a profusione, larga maggioranza, applausi per la grandiosa opera di raggiro di una legge ovviamente ispirata dal principio di ricambio generazionale della guida di un Comune.
Che schifo.
Anche Twitter ha dovuto subire un bug simile al famigerato Millenium Bug.
A differenza del Y2K Bug, legato allo scatto del secolo, per twitter il problema era il superamento del numero di twit della soglia 2.147.483.647, pari al valore massimo di un signed integer.
Il valore è stato superato, senza grossi traumi per il sistema. Il rischio più grave era per le applicazioni di terze parti non scritte per gestire tale evento e che si vedrebbero quindi riportare numeri negativi.
E di fatti, Twitterrific per iPhone non funziona più.
Comunque, basterà aspettare un fix.
E continuare a twittare.
L’Apocalisse è passata, enjoy it!
Via Twitpocalypse
…senza nessuna scrivania da subaffittare.
- Chi non muore, twitta. – Soprattutto i giornalisti e coloro che devono promuovere qualcosa. È un modo per mettere una maschera “social” ad una compagnia senza faccia.
- Twitter fa le pentole, ma non i coperchi – Una volta che twitti una cosa, è indelebile dal sistema, non importa quanto mette a rischio la tua vita!
- È meglio un twitter oggi, che un giornale domani – O meglio: la velocità è essenziale. In termini di notizie Twitter è piú immediato di qualsiasi altra agenzia di stampa, notabile l’esempio del terremoto avvenuto in Cina l’anno scorso, in cui molte persone hanno twittato durante la scossa.
- Chi la fa, la twitti. – Ma che sia interessante e originale! Non siate avari di informazioni, sempre tenendo conto, come ci spiega Lopp, del perché…se no non ce ne ne frega niente.
- Chi ha Twitter, non aspetti follower – È essenziale comunicare con loro, e non aspettare che leggano, assorbano e siano interessati ai tuoi aggiornamenti.
Via Wired.it
Il nuovo video di Moby.
Con quel bellissimo e tenerissimo omino, che ho pure sulla maglietta di H&M che qualcuno mi ha regalato.
Io sono 2.8.
E tu?
Sei una grafica.
E continui a chiamare blu DNews così quel colore.
Quasi lo stesso nome che usa il cliente, che ha almeno la decenza di chiamarlo azzurro.
Beh, devi sapere che quel colore ha un nome.
Si chiama Ciano.
E quel colore è uno dei 4 colori base della quadricromia.
Quella cosa con la strana sigla CMYK.
C come ciano.
E a memoria, il colore usato da DNews è un ciano puro.
E se non lo è, poco ci manca.
Avevo chiesto un permesso, un po’ all’ultimo, per un impegno improvviso in università .
Poi, mi son sentito in colpa, perché c’erano le elezioni, miliardi di cose da fare, nuove meccaniche di lavoro non ancora ingranate.
E mi sono offerto di passare comunque in ufficio una volta finito e fare chiusura, dopo una giornata in giro, in piedi, stanchissimo e con la testa semplicemente distrutta.
Il risultato è che mi sono preoccupato per nulla. Gente che è andata via prima, che lavorava più che tranquilla, per non dire cazzeggiare.
E questa è solo la prima parte del ringraziamento. Perché, insomma, avvertire che potevo stare tranquillo e tornare a casa, no? Tanto arriva il fesso.
La seconda parte è arrivata oggi.
Mentre ero in pausa, la mia collega ha inviato al cliente le bozze (che io ho preparato) della nuova grafica. Ovviamente mi hanno riferito che usava il singolare majestatis, verso sè stessa, come unica creatrice del layout.
La nuova grafica è piaciuta subito e dopo, quando anche io ero presente, il cliente ha richiamato (lei) per delle modifiche (che io dovrò fare) che non hanno alcun senso nell’insieme del progetto.
È vero che il cliente è il cliente e ha (quasi) sempre ragione, però io avrei fatto presente alcuni grossi problemi che insorgono nella realizzazione di quelle modifiche. Ma tanto la grafica l’ha fatta lei, quindi senza batter ciglio ha detto che sì, sarà fatto. Non subito, però, perché ormai la settimana è già finita.
Già , perché la mia settimana (di part-time) è finita, torno in ufficio domenica e… ops! Lei quel programma non lo sa usare!
Lo ammetto. La voglia di lasciare tutto è tanta, sempre di più. La situazione è sempre più insopportabile. Non è un ufficio, è un asilo Mariuccia in cui lo sport preferito è spararsi alle spalle e tendere tranelli al tuo prossimo. La voglia di potermi dedicare interamente allo studio, lavorare per conto mio, ai miei orari e alle mie condizioni. Però, è rischioso e non assicura entrate certe. Sicuramente non nel breve termine, ma anche nel medio/lungo non ci sono garanzie. E lasciare ora, un lavoro fisso e indeterminato, con la crisi che c’è, è pura follia.
Cavoli.
Hanno paparazzato la GaGa in abiti civili, senza vestiti esagerati, trucchi, parrucche, corni e fiocchi.
Addirittura in pose tenerose con il suo ragazzo.
Come hanno osato!!!
Noi la vogliamo vedere solo così:
Comunque, trovate il video della trasferta giapponese sul solito PopSlut.