checkSet

Che poi, uno che alla terza lezione di “Flash” (non si chiamava mica Action Script!?) si presenta con questo codice:

go.addEventListener(MouseEvent.CLICK, union); function intersect(e:MouseEvent) { var first=set1.text.split(" "); var second=set2.text.split(" "); if (! checkSet(first)||! checkSet(second)) { output.text="wrong inputs"; return; } var intersect = new Array(); for (var i = 0; i<first.length; i++) { for (var j = 0; j<second.length; j++) { if (first[i]==second[j]) { intersect.push(first[i]); break; } } } output.text=intersect; } function checkSet(v:Array) { for (var i = 0; i<v.length; i++) { for (var j = i; j<v.length; j++) { if (i!=j) { if (v[i]==v[j]) { return false; } } } } return true; } function union(e:MouseEvent) { var first=set1.text.split(" "); var second=set2.text.split(" "); if (! checkSet(first)||! checkSet(second)) { output.text="wrong inputs"; return; } var union = new Array(); for (var i = 0; i<first.length; i++) { if (!isIn(union,first[i])) { union.push(first[i]); } } for (var i = 0; i<second.length; i++) { if (!isIn(union,second[i])) { union.push(second[i]); } } output.text=union; } function isIn(v:Array, el) { for (var i = 0; i<v.length; i++) { if (v[i]==el) { trace(v[i]+","+el); return true; } } return false; }

…e ha pure il coraggio di pubblicarlo online, senza neanche una riga di commento, spiegazione, titolo dell’esercio. E pubblica pure i file di progetto, ovviamente in versione CS4 apribili solo dalla CS4, come se tutti avessimo la CS4.

Beh, voi cosa gli fareste?

Io per la verità  ho qualche idea. Ma domani devo dare il suo esame.

That’s H3G Italia – Parte 9

Ricevo l’ennesima email (da presa in giro) da parte dell’assistenza clienti, dopo la mail di questa notte.

Mi dicono che è tutto a posto, non risulta alcun problema.

Accedo al 133: dal telefono non posso. Errore. Da web invece la vedo. Ho (finalmete) la Gente di 3 60minuti fino a giugno 2010!!!

Gente di 3 60 minutiEppure, boh.

I conti non tornano, soprattutto sul mio (misero) credito residuo. E sul fatto che questa mattina, rispondendo al mio nr del cuore, vedevo abbassarsi pericolosamente il credito.

Bah. Vedremo domani appena esce il rendiconto aggiornato.

Meno peggio del previsto

Che poi, in realtà , è andata decisamente meglio del previsto.

Siamo partiti alla lontana, presentando le altre cose che avevamo già  fatto.

E gli occhi della prof che si illuminavano e continuava a dire alle assistenti (e all’altro professore) che avevamo fatto questo e quello.

Spiegazione della scatola, visione dei Flipbook, delle matrici, lattici e selezione dei timbri.

Per poi passare alla selezione delle texture stampate su carte speciali. Ed è rimasta estasiata.

Poi è arrivato il mio turno, esponendo la parte della griglia. Non so come mi sono inventato che abbiamo realizzato una griglia semplice, pulita, senza fronzoli per dare priorità  al contenuto. La stampa su una carta panna richiama il cartone interno del contenitore e la trama evidente genera imperfezioni nella stampa, richiamando il lavoro analogico precedentemente svolto. E l’ho detto tutto di seguito, senza fiatare, con la prof. che si esaltava man mano che girava le pagine.

Boh.

È rimasta soddisfatta.

Tutto è bene quel che succede bene.

E mi raccomando, studiate bene per l’orale!

Nella notte

Questa mail è ringranziare.

Chi mi è stato vicino via blog, email, sms (a cui magari non ho neanche risposto); chi a lavoro si preoccupa per la mia faccia scura; chi ha passato il link di quel post ad un’amica; quest’Amica che subito si è attivata per darmi una mano.

Che poi, alla fine, le cose, molto spesso, basta chiederle.

Ma io sono un po’ fatto così.

Sono arrivato al punto che sto talmente male che voglio fingere che tutto vada bene, che non ci sia nulla di che sfogarsi o altro, per evitare di aggiungere al mio dolore la preoccupazione di un altro. E così arrivano i silenzi, i nervosismi, l’isteria repressa, l’idea di non riuscire a farcela, in niente.

Eppure, nel caso specifico, sono le 4 e passa e sono decisamente a buon punto (pur avendo sfruttato l’aiuto del pubblico). Quasi quasi mi stendo un paio di ore e finisco domani mattima.

Sì, ce la posso fare. Riuscirò a consegnare in tempo.

Per tutto il resto, c’è tempo.

Con la prospettiva – a settembre – di cambiare aria.

That’s H3G Italia – Parte 8

Eccoci ad un nuovo esilarante episodio.

Dopo l’ennesima mail inviata a seguito della 7, ho ottenuto come risposta “abbiamo aperto una segnalazione al nostro ufficio tecnico”. Bene.

15 giorni di buio.

E poi arriva oggi.

La Gente di 3 (che dovrei avere attiva per un anno, gratis, senza obbligo di ricarica) risulta disattivata. E mi hanno ovviamente addebitato del traffico telefonico che dovrebbe essere gratuito.

Scattata l’altra, ennesima mail.

Di base, voglio che mi sai attivata una volta per tutte la Gente di 3, con soglie di 60 (perchè esisteva quella versione quando io ho firmato il contratto), gratis, per un anno, senza obblighi di ricarica (come da contratto), come già  avviene sulla SIM gemella di questa, attiva lo stesso giorno, in contemporanea a questa che uso io.

E voglio indietro quanto mi hanno fatturato erroneamente. Come credito vero (visto che era credito vero), non bonus a scadenza.

Vediamo ora cosa mi risponderanno.

Comunque, non ho voglia di fare l’ennesima ricarica (di cui scommetto non riceverò il raddoppio, anche se mi spetta, sempre da contratto), almeno non prima che inizi il nuovo mese. E quindi ho un credito semplicemente azzerato che dovrà  durarmi per i prossimi 7 giorni infernali.

Problem Shared

ben_cohen_problem_shared_campaign

The arrival of a new baby is a time of great excitement and becoming a parent can be one of the happiest moments of your life. Sometimes though, no matter how prepared you are, you can experience a few problems which make the experience a little more difficult than anticipated. Common problems can include tiredness, dealing with colic and excessive crying, post-natal depression and changes to your relationship with your partner, peers and family.
A Problem Shared was set up by Cry-sis and Colief Infant Drops in 2007 to encourage parents to share their problems with other parents and seek help, as the important thing to remember is you are not alone – these problems are very common, and there are plenty of solutions to help you enjoy the experience of being a parent.

Nella foto: Ben Cohen, 29, giocatore di rugby inglese, e sua figlia Isabelle per la campagna “A problem shared”