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Voce del verbo rammentare

Questo è il significato del verbo rammentare:

Etimo: rammentare

Questo è un ottimo esempio di applicazione errata dello stesso:

La seconda verifica si svolgerà regolarmente, come stabilito in aula e da programma, sulla sola fase “digitale” (effetti percettivi e colore). Si rammenta che sarà anche fatta una domanda orale su uno dei libri in bibliografia a scelta.
Il formato dei campioni di effetti percettivi (se possibile un esempio almeno per ogni effetto di forma e uno almeno per contrasto di Itten) è come sempre A5. Per ora non è necessario stampare su carte speciali, ma se possibile usate almeno 100gr.

Difatti, è la prima volta che ci avvisano che, per l’esame di giovedì, si deve anche studiare un intero libro.

Parma & Bodoni

bodoni

Oggi breve salto in quel di Parma per una visita al Museo Bodoniano con l’università.

Sveglia prestissimo, alle 5, per riuscire a prendere (con calma) il treno delle 6.15 nella città colorata che mi ha portato in Centrale per salire sul 7.20 per Parma.

Museo piccolino, ma interessante. Gratuito, con una brava guida.

Poi una visita al Teatro Farnese (wow!), alla biblioteca e poi in centro, per vedere il duomo e il battistero.

Pranzo veloce ai giardinetti, un giro al mercatino e poi di nuovo nella temporary station bianca e rossa per tornare a casa.

Un viaggio di ritorno, senza aria condizionata, che si è tramutato in un supplizio. Tutti più o meno crollati dal sonno, col rischio (1) di dimenticarci di scendere a Rogoredo (2) di non correre abbastanza per prendere il suburbano per la città colorata che era, ovviamente, nei binari tronchi, il più lontano possibile…

Some good news

Alla fine, ce l’ho fatta.

Sono riuscito a completare tutte le parti del lavoro di gruppo e anche la Moleskine, sacrificando una notte di sonno, qualche litro in più di benzina, causa acceleratore pesante e 2€ lasciti in copisteria per dei tagli a un bel po’ di fogli che non avevo voglia di fare a mano.

A discapito delle più rosee aspettative, sono arrivato in aula in orario. Ultimi ritocchi alla Moleskine e qualche sistemata ai quadernoni (di gruppo) da presentare all’esame e preparazione del discorso.

L’esame è andato bene. I due professori più 4 assistenti sono rimasti soddisfatti del nostro (enorme) lavoro. Il campionario spugne, il campionario carte, i lattici, la documentazione fotografica (completa) con l’elenco delle vie analizzate, per non parlare dei tantissimi esempi di motivi realizzati.

Tanto che, alla fine, l’assistente voleva prendere da uno due quadernini A5 ad anelli alcuni lavori. Stavamo per bloccarla noi, perché quel quadernino era a serio rischio esplosione causa troppo materiale. Ma è intervenuta prima la prof. no, le pagine singole no. Prendiamoci tutto il quaderno! Non è un problema per voi, vero?

Per la Moleskine invece, fidatevi, è venuta veramente bene, tranne qualche punto un po’ così che ho potuto studiare poco. Però non ho avuto tempo di documentare il tutto con delle foto, quindi dovrò aspettare che me la restituiscano. Speriamo il prima possibile. E sono già in ansia per le condizioni. Speriamo non si stacchi nulla, soprattutto il meccanismo di sollevamento™ della testa della geisha di Taiwan Design realizzato dal Byb.

Poi, una volta tornato nel paesello, ho beccato una mia carissima amica.

Ci fermiamo, prendiamo un caffè, che poi diventa un gelato. Poi mi invita da lei, ma alla fine finiamo al Ticino a parlare, dormicchiare, rilassarci col rumore dell’acqua.

Indescrivibile.

E questa sera, Fast & Furious: Solo parti originali. Il mio corpo lo sopporterà o mi addormenterò a metà film?

Interno, casa, ufficio

Esco di corsa dall’ufficio, che è già mezzanotte. Ho in mano i vari quaderni, la cartelletta con tutto il materiale per l’esame, la Moleskine, in spalla la borsa del Mac.

E mi sento apostrofare con un Hi! dietro le spalle. Mi giro. Una cinesina ti tubante che mi chiede se studio. Le rispondo di sì, che faccio design al Politecnico. Inizia a farmi un bel po’ di domande. Lei vorrebbe fare design d’interni e non sa se farlo al Politecnico o allo IED. E qual’è meglio e perché, che differenza c’è, quanto costa l’uno e l’altro, io cosa penso. Una chiaccherata nel cuore della notte in inglese e italiano. Figata.

La conversazione sembra si chiuda quando mi chiede io precisamente cosa faccio. Rispondo comunicazione, quindi grafica, pubblicità. Ah, pubblicità. Ok, thank u, ciao.

Bye bye, you’re welcome.

Definizioni #3

cartina-bovisa-beachBovisa Beach: Si definisce Bovisa Beach il campus di Architettura/Design del Politecnico di Milano in via Durando, 10 – quartiere Bovisa, Milano. Il nome “beach” deriva dalla notevole dotazione di verde che viene preso d’assalto nelle pause e durante l’orario di pranzo, soprattutto quando il sole splende. Il campus è caratterizzato dall’Ovale, un muretto di forma per l’appunto ovale, che diventa luogo preferenziale di ritrovo dei giovani studenti che fanno a gara per ottenere un posto sull’erba al centro del suddetto muretto. In questi momenti si possono notare i giovani architetti e designer (a volte con ingegneri infiltrati) prendere il sole, leggere, mangiare, studiare, sentire musica a tutto volume dai fidi Mac, giocare a pallone o a frisbee.

Tamponi, timbri, timbrini, carte, trame, pattern ed effetti visivi

Sono stufo di tamponi, timbri, timbrini, carte, trame, pattern ed effetti visivi.

E sono anche stanco ed assonnato.

Ma domani mi devo alzare presto.

Per finire questi tamponi, timbri, timbrini, carte, trame, pattern ed effetti visivi, prima che arrivino gli altri componenti del gruppo per un check della preparazione del materiale analogico per l’esame.

E dovremo pure lavorare sul digitale.

E la Moleskine è pure lì ferma. ARGH!