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Ripensandoci

È che stavo pensando a quella telefonata.

E mi è venuto in mente quando ho ricevuta una chiamata simile qualche anno fa, in quel pomeriggio di un martedì 19 giugno.

Ero solo, in segreteria. Esco fuori perché lì si sentiva poco.

Il sole batteva sul campo e si rifletteva sul cemento.

Non riuscivo a credere, capire, pensare. Un errore, una folle decisione, un ultimo volo.

E alla fine Lui, che oggi non c’è più, mi era stato vicino, molto vicino in quell’occasione.

Ma lui ora non c’è più.

E mi si è riaperto un cassetto che mi si riapre sempre tutti i martedì 19.

E ora penso a lui e penso a G.

Penso soprattutto a G. Il funerale, la lettera letta da parte della classe, l’ipocrisia della direzione del Liceo, la processione di macchine fino a quel cimitero, l’abbraccio straziante di suo padre e le parole sussurate con voce straziante, lo strano rientro a scuola dopo l’estate, le assurde minacce del professore (di religione) attenti che sennò fate la fine di quello lì, quel colpo al cuore guardando il vuoto solo 3 mesi fa c’era il suo banco.

Quando il telefono suona, a volte è meglio non rispondere

È che certe notizie di cadono addosso così, all’improvviso.

E non sai come prenderle.

Dici un ah, cavolo, mi spiace.

Così, d’istinto.

Eppure poi ci pensi.

E continui a pensarci.

A quanto ti era stato vicino in momenti difficili, alle lunghe chiaccherate, ai consigli, a quanto lo apprezzavi e apprezzavi l’energia che ci metteva per la comunità.

Poi, un giorno, la decisione. Se ne va dal paesello e cambia vita.

Ho nel cassetto una lettera, di quelle scritte a mano, che però non ho mai avuto il coraggio di spedergli.

E ora non si può più. Cioè, potrei. Ma ormai non potrebbe mai riceverla, aprirla, leggerla, rispondermi.

Disco bambina

Un tuffo nei ricordi, sfogliando foto a caso su Flickr.

[audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/05/80-heater-parisi-disco-bambina.mp3|titles=Disco bambina|Artists=Heater Parisi]

Disco disco dove io
sono veramente io
è fantastico
superfantastico …
E la dimensione che
mi fa vivere con te
l’avventura che c’è dentro di me…

Disco disco manda via
tutta la malinconia
è la favola
la superfavola
dove sto come vorrei
dove vivo i sogni miei
col mio principe più azzurro che mai …

Bambina bambina
“Sing along and dance bambina”
bambina bambina
disco bambina.
Bambina bambina bambina ba….
“Ace of diamonds, Jack of Spades
change your partner, promenade”
Bravo bravo bravo
disco bambina.
Bambina bambina bambina ba…
“One and two and three and four
help yourself and ask for more”
Follow me as I step out on the floor …

Disco disco dove io
sono veramente io
è fantastico
superfantastico …
E la dimensione che
mi fa vivere con te
l’avventura che c’è dentro di me …

Disco disco per magia
chiudo gli occhi e volo via
come Peter Pan
e come Superman …
C’è la musica che va
ballo ballo sono già
nel mio viaggio per la felicità.

Search Terms #1

Visto che fa figo e ci si diverte, ho deciso di far partire questa rubrica a cadenza quandopiùmipare.

Perchè, ora. Io non sono un ossessionato delle statistiche. Ok, ho sia WordPress Stats, che Wassup (che mi satura sempre il DB), che Analytics. Però ammetto di non guardarle quasi mai.

Curioso solo chi si è collegato recentemente in Wassup, ma spesso sono deluso visto che mi considerano di più i Google Spider che non voi, miei cari lettori 🙁

Però a volte curiosare tra i termini usati per giungere qua fa sorridere.

Ecco qualche chicca tra le search di oggi:

  • Ponyo inconscio. Ok. Ho parlato di Ponyo sulla scogliera. Ma l’inconscio? Mboh!
  • you tube canzone rainbow. La canzone dell’arcobaleno su You Tube? Non mi viene in mente nulla. E quante cavolo di pagine di Google ha sfogliato per arrivare qui su Meornot?
  • coniglio assassin’s creed. Ok, questa search mi piace. Adoro i Rabbid!

Queste sono di ieri:

  • msn colore nome interlocutore. Allora. Mi basta accennare una volta sola di Msn (mentre parlavo di Adium)… e subito mi arriva la search di un tizio che vuole sapere come colorare il nome? Ma devi scaricarti Msn Plus, caro, lo sanno tutti, anche chi non usa Msn!
  • chumby+funziona in italia. Il (la?) Chumby! E boh, non capisco perché non dovrebbe funzionare in Italia. In Italia manca internet e il wifi?
  • una nuova visione sarà rivelata. Yeah! Sono un profeta!
  • sacundì sacundà. Tratta dalla mitica puntata di Sensualità a corte. Ah, dite che è una canzone di Mina?
  • gamla stan. Stoccolma! Stoccolma! Stoccolma! Quando ci torno? E devo pure preparare il post sul(la) Vasa e sul Moderna.
  • acquistare fiocco lady gaga. Caro, mi spiace, non è per tutti. E il suo fiocco no, non è in vendita. Al massimo ne potrai ottenere una imitazione. Pessima.

Un nodo sul desktop

Bowtie Curiosando su flickr, ho scoperto questa semplice e carina applicazione.

Si chiama BowTie e non è altro che un controller/visualizzatore freeware per iTunes.

Ha un sistema di theming basa su xhtml, css e javascript, quindi è completamente (e facilmente) personalizzabile. E già su deviantart o anche solo grazie a Google si trovano tanti theme carini.

Tra tutti i theme che ho trovato, ho scelto MinimalMod by Philipp Antony e modificato da Jérôme Verzier.

Si tratta di una semplice scritta semitrasparante sul desktop con un mini controller (click: play/pausa, doppio click: avanti, triplo click: indietro) e l’indicatore del tempo.

itunes-control-by-bowtie

Minimal, comoda e per nulla ingombrante.

Bowtie è inoltre compatibile sia con il sistema di notifiche Growl ed è un client per Last.fm, ma permette solo di effettuare lo scrobbling dei brani riprodotti in locale e non di quelli di iPod/iPhone.

Definizioni #2

Secondo post per la serie “Definizioni”

La definizione di oggi è bambino, ovviamente contrapposta ad adulto o persona matura.

Persona che nelle cose di tutti i giorni si comporta con loro come un bambino. Pigiama, calzino, etc. E dopo vuole che lo trattino da adulto quando gli fa comodo.

oppure

Si fa trattare da bambino quando gli fa comodo, per poi cercare di farsi accettare come persona matura poco dopo.

Altra definizione su cui riflettere. Soprattutto considerando il fatto che non mi sembra che vado d’amore e d’accordo con i miei, né che mi coccolino troppo. Senza considerare che il caso di permanenza prolungata e forzata in casa forse dovrebbe essere un’eccezione: per sopravvivere una malattia dalla lunga convalescenza e soprattutto per stare tranquilli bisogna pur scendere a compromessi. Non ci si può sempre scornare, anche da malati. Le forze – forse – non ci sono.