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Videogiochi ai raggi X: un approfondimento su tecnologie e processo di sviluppo

Ovviamente, l’unica volta che il Politecnico organizza una conferenza che mi interessa, non riesco ad andarci.

Visto che giovedì ho lezione tutto il giorno in Bovisa e la conferenza sarebbe in pausa pranzo.. a Leonardo!

Marco Mazzaglia – Milestone – dalle 12 alle 14 (2 ore)
Sala conferenze del Dipartimento di Elettronca e Informazione
Quali tecnologie si trovano all’interno di un videogioco? Come queste sono utilizzate? Con una prova sul campo, il seminario sarà l’occasione per analizzare e scoprire che il videogioco contiene tematiche che si affrontano nella quotidianità del percorso formativo universitario.Quali sono i metodi di analisi? Quali sono gli strumenti utilizzati durante la fase di sviluppo di un videogioco? Sarà proposto ai partecipanti e esaminato un caso reale avvenuto durante lo sviluppo di un prodotto in commercio.Il seminario fornisce l’opportunità di conoscere da un altro punto di vista l’oggetto videogioco che appassiona e tiene incollati allo schermo nelle nostre giornate. Marco Mazzaglia si e’ laureato in Scienze dell’Informazione all’Università degli Studi di Torino, si è occupato di intelligenza artificiale, architetture per il web e sistemi gestione flotte/localizzazione satellitare per enti ministeriali, Banca d’Italia e le Forze dell’Ordine. Attualmente è IT Manager presso Milestone; in questo contesto si occupa della gestione dei sistemi di sviluppo e del gioco online.

Which are the technologies inside a videogame? How are they used? This seminar wants to analyze and discover that videogames contain issues relevant to your studies. Which are the method of analysis? Which are the instruments used during the development of a videogame? A real case will be discussed.

Voce del verbo rammentare, parte II

Dopo una nostra mail sul fatto che no, non ce lo stava rammentando, ma ce lo stava dicendo per la prima volta, ecco che Miss Organizzazione cambia idea!

Avete ragione!
Un refuso nel programma però… ma va bene cambio subito in bacheca e spargete la voce: niente orale…
Portate però il materiale che ho appena inserito per l’esercitazione con Claude e i progetti dei flipbook (e dell’autoritratto se l’avete già un poco pensato). Ditemi se qui siete tranquilli.
Grazie per la segnalazione. Mi spiace solo che affronterete i libri tutti insieme nella terza prova.
Attendo vostre!

Bene. Ora c’è solo da pensare al flipbook

Voce del verbo rammentare

Questo è il significato del verbo rammentare:

Etimo: rammentare

Questo è un ottimo esempio di applicazione errata dello stesso:

La seconda verifica si svolgerà regolarmente, come stabilito in aula e da programma, sulla sola fase “digitale” (effetti percettivi e colore). Si rammenta che sarà anche fatta una domanda orale su uno dei libri in bibliografia a scelta.
Il formato dei campioni di effetti percettivi (se possibile un esempio almeno per ogni effetto di forma e uno almeno per contrasto di Itten) è come sempre A5. Per ora non è necessario stampare su carte speciali, ma se possibile usate almeno 100gr.

Difatti, è la prima volta che ci avvisano che, per l’esame di giovedì, si deve anche studiare un intero libro.

Parma & Bodoni

bodoni

Oggi breve salto in quel di Parma per una visita al Museo Bodoniano con l’università.

Sveglia prestissimo, alle 5, per riuscire a prendere (con calma) il treno delle 6.15 nella città colorata che mi ha portato in Centrale per salire sul 7.20 per Parma.

Museo piccolino, ma interessante. Gratuito, con una brava guida.

Poi una visita al Teatro Farnese (wow!), alla biblioteca e poi in centro, per vedere il duomo e il battistero.

Pranzo veloce ai giardinetti, un giro al mercatino e poi di nuovo nella temporary station bianca e rossa per tornare a casa.

Un viaggio di ritorno, senza aria condizionata, che si è tramutato in un supplizio. Tutti più o meno crollati dal sonno, col rischio (1) di dimenticarci di scendere a Rogoredo (2) di non correre abbastanza per prendere il suburbano per la città colorata che era, ovviamente, nei binari tronchi, il più lontano possibile…

Some good news

Alla fine, ce l’ho fatta.

Sono riuscito a completare tutte le parti del lavoro di gruppo e anche la Moleskine, sacrificando una notte di sonno, qualche litro in più di benzina, causa acceleratore pesante e 2€ lasciti in copisteria per dei tagli a un bel po’ di fogli che non avevo voglia di fare a mano.

A discapito delle più rosee aspettative, sono arrivato in aula in orario. Ultimi ritocchi alla Moleskine e qualche sistemata ai quadernoni (di gruppo) da presentare all’esame e preparazione del discorso.

L’esame è andato bene. I due professori più 4 assistenti sono rimasti soddisfatti del nostro (enorme) lavoro. Il campionario spugne, il campionario carte, i lattici, la documentazione fotografica (completa) con l’elenco delle vie analizzate, per non parlare dei tantissimi esempi di motivi realizzati.

Tanto che, alla fine, l’assistente voleva prendere da uno due quadernini A5 ad anelli alcuni lavori. Stavamo per bloccarla noi, perché quel quadernino era a serio rischio esplosione causa troppo materiale. Ma è intervenuta prima la prof. no, le pagine singole no. Prendiamoci tutto il quaderno! Non è un problema per voi, vero?

Per la Moleskine invece, fidatevi, è venuta veramente bene, tranne qualche punto un po’ così che ho potuto studiare poco. Però non ho avuto tempo di documentare il tutto con delle foto, quindi dovrò aspettare che me la restituiscano. Speriamo il prima possibile. E sono già in ansia per le condizioni. Speriamo non si stacchi nulla, soprattutto il meccanismo di sollevamento™ della testa della geisha di Taiwan Design realizzato dal Byb.

Poi, una volta tornato nel paesello, ho beccato una mia carissima amica.

Ci fermiamo, prendiamo un caffè, che poi diventa un gelato. Poi mi invita da lei, ma alla fine finiamo al Ticino a parlare, dormicchiare, rilassarci col rumore dell’acqua.

Indescrivibile.

E questa sera, Fast & Furious: Solo parti originali. Il mio corpo lo sopporterà o mi addormenterò a metà film?

Interno, casa, ufficio

Esco di corsa dall’ufficio, che è già mezzanotte. Ho in mano i vari quaderni, la cartelletta con tutto il materiale per l’esame, la Moleskine, in spalla la borsa del Mac.

E mi sento apostrofare con un Hi! dietro le spalle. Mi giro. Una cinesina ti tubante che mi chiede se studio. Le rispondo di sì, che faccio design al Politecnico. Inizia a farmi un bel po’ di domande. Lei vorrebbe fare design d’interni e non sa se farlo al Politecnico o allo IED. E qual’è meglio e perché, che differenza c’è, quanto costa l’uno e l’altro, io cosa penso. Una chiaccherata nel cuore della notte in inglese e italiano. Figata.

La conversazione sembra si chiuda quando mi chiede io precisamente cosa faccio. Rispondo comunicazione, quindi grafica, pubblicità. Ah, pubblicità. Ok, thank u, ciao.

Bye bye, you’re welcome.