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NOH8: Fight for our family, fight for us, fight for me

Con una decisione contraddittoria, la Corte Suprema della California ha dichiarato valida sia il referendum sulla Proposition 8 che i matrimoni celebrati prima della stessa.

Così ecco il video della campagna NOH8.

Nulla da dire sul video, semplice, efficace, che ricorda ancora una volta sempre i soliti concetti base: siamo i tuoi amici, siamo i tuoi colleghi, siamo la tua famiglia o i tuoi amici, siamo tutti uguali. Ma non siamo trattati equally.

Interesante poi il gioco di parole. No eight (inteso come no alla proposition 8) ha la stessa pronuncia di no hate (non odiare).

La campagna (silenziosa) è stata realizzata da Adam Bouska e ha già raggiunto 400 sostenitori, tra cui personaggi famosi come Tila Tequila e Perez (Hilton).

Videogiochi ai raggi X: un approfondimento su tecnologie e processo di sviluppo

Ovviamente, l’unica volta che il Politecnico organizza una conferenza che mi interessa, non riesco ad andarci.

Visto che giovedì ho lezione tutto il giorno in Bovisa e la conferenza sarebbe in pausa pranzo.. a Leonardo!

Marco Mazzaglia – Milestone – dalle 12 alle 14 (2 ore)
Sala conferenze del Dipartimento di Elettronca e Informazione
Quali tecnologie si trovano all’interno di un videogioco? Come queste sono utilizzate? Con una prova sul campo, il seminario sarà l’occasione per analizzare e scoprire che il videogioco contiene tematiche che si affrontano nella quotidianità del percorso formativo universitario.Quali sono i metodi di analisi? Quali sono gli strumenti utilizzati durante la fase di sviluppo di un videogioco? Sarà proposto ai partecipanti e esaminato un caso reale avvenuto durante lo sviluppo di un prodotto in commercio.Il seminario fornisce l’opportunità di conoscere da un altro punto di vista l’oggetto videogioco che appassiona e tiene incollati allo schermo nelle nostre giornate. Marco Mazzaglia si e’ laureato in Scienze dell’Informazione all’Università degli Studi di Torino, si è occupato di intelligenza artificiale, architetture per il web e sistemi gestione flotte/localizzazione satellitare per enti ministeriali, Banca d’Italia e le Forze dell’Ordine. Attualmente è IT Manager presso Milestone; in questo contesto si occupa della gestione dei sistemi di sviluppo e del gioco online.

Which are the technologies inside a videogame? How are they used? This seminar wants to analyze and discover that videogames contain issues relevant to your studies. Which are the method of analysis? Which are the instruments used during the development of a videogame? A real case will be discussed.

Voce del verbo rammentare, parte II

Dopo una nostra mail sul fatto che no, non ce lo stava rammentando, ma ce lo stava dicendo per la prima volta, ecco che Miss Organizzazione cambia idea!

Avete ragione!
Un refuso nel programma però… ma va bene cambio subito in bacheca e spargete la voce: niente orale…
Portate però il materiale che ho appena inserito per l’esercitazione con Claude e i progetti dei flipbook (e dell’autoritratto se l’avete già un poco pensato). Ditemi se qui siete tranquilli.
Grazie per la segnalazione. Mi spiace solo che affronterete i libri tutti insieme nella terza prova.
Attendo vostre!

Bene. Ora c’è solo da pensare al flipbook

Voce del verbo rammentare

Questo è il significato del verbo rammentare:

Etimo: rammentare

Questo è un ottimo esempio di applicazione errata dello stesso:

La seconda verifica si svolgerà regolarmente, come stabilito in aula e da programma, sulla sola fase “digitale” (effetti percettivi e colore). Si rammenta che sarà anche fatta una domanda orale su uno dei libri in bibliografia a scelta.
Il formato dei campioni di effetti percettivi (se possibile un esempio almeno per ogni effetto di forma e uno almeno per contrasto di Itten) è come sempre A5. Per ora non è necessario stampare su carte speciali, ma se possibile usate almeno 100gr.

Difatti, è la prima volta che ci avvisano che, per l’esame di giovedì, si deve anche studiare un intero libro.

The New Yorker cover

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Quella qua sopra è la cover del numero di Giugno del New Yorker, disegnata da Jorge Colombo sfruttando l’applicazione Brushes con un iPhone.

“The best feature of it is that it doesn’t feel like something that was done digitally; quite the opposite,” said Françoise Mouly, the art editor for The New Yorker. “All too often the technology is directed in only one direction, which is to make things more tight, and this, what he did very well, is use this technology for something that is free flowing, and I think that’s what makes it so poetic and magical.”

Questo invece il lancio ANSA:

WASHINGTON, 25 MAG – Difficile dire se diverrà un oggetto da collezionisti, come le celebri copertine disegnate in passato da Saul Steinberg, ma la ‘cover’ dell’ultimo numero della rivista New Yorker segna comunque una svolta: è la prima a essere stata realizzata interamente con un iPhone. L’artista Jorge Colombo ha disegnato una tipica scena di Manhattan, uno scorcio di Times Square con un carretto per la vendita degli hot dog. Ma è la modalità che ha utilizzato a essere innovativa. Colombo ha trascorso un’ora fermo di fronte all’ingresso del Museo delle cere di Madam Tussaud, nel cuore della città, e ha tratto ispirazione dalla scena di vita quotidiana per realizzare il proprio lavoro. Niente tavolozza, tempere e pennelli, però: solo un iPhone dotato del programma ‘Brushes’ per realizzare disegni. “Tra gli altri vantaggi – ha raccontato sul sito web del New Yorker, presentando la copertina – permette di disegnare senza essere notato: la maggior parte della gente pensa che tu stia controllando le mail”. Il magazine ha pubblicato online anche un video che ricostruisce le fasi della creazione della copertina. Fin dalla sua fondazione nel 1925, il sofisticato New Yorker ha fatto delle proprie copertine oggetti d’arte che spesso vengono riprodotti su poster e in volumi. L’autore più celebre resta Steinberg, con 82 copertine e centinaia di disegni per le pagine interne. La sua cover più famosa è probabilmente ‘View of the World from 9th Avenue’, un’opera del 1976 che mostrava un’insolita prospettiva del mondo visto da Manhattan. (ANSA).

via NY Times
via Ansa