E basta ancora meno per risprofondare nel buio assoluto.
Perché uno che si alza alle 9 per andare a Milano per un lavoro di gruppo per un laboratorio, sicuramente se ne sta andando in giro per divertimento e tornerà alle 4 di notte..
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Piccole cose
A volte basta poco.
Una bella serata in Famiglia.
E il malumore scompare.
Nero quotidiano
È difficile da spiegare, però sono arrabbiato nero. Non c’è un motivo vero e proprio, solo tante piccole cose.
Ed eccoci qui.
Nervoso irascibile e insopportabile.
Carnival Night
Un panda, un coniglio dalle guanciotte rosse, Crudelia, Buzz Lightyear, l’Uomo Ragno, Zorro, una diavoletta, due dottori e tre in incognito.
La solita fida Canon al collo.
Buone cose da mangiare.
Sorrisi, risate, parole, parole e parole.
Poi, alla fine, il solito momento (video)game in sala, mentre in cucina i discorsi si facevano sempre più impegnati e le lancette correvano.
Un’altra magnifica serata in quel di Bergamo.
Tnx.
Lune
Nervosismo, pomeriggio incasinato, programma non fatto.
La tecnologia e il non credito che ci si mette di mezzo.
E ti arrabbi, rispondi male, chiudi le comunicazioni e ti butti sul letto, rannicchiato, solo tu e la tua testolina del cavolo.
Mandi messaggi di getto, non sai cosa pensare, chiami 1 2 3 persone che ovviamente non ti rispondono, prendi la Canon e le chiavi della macchina. Hai mente di fare una cosa, ma salta, e giri di qua e giri di là , a caso, dove ti porta la strada..
E man mano che la luce si abbassa non sai più perché e con chi sei arrabbiato. E ti arrabbi ancora di più con te stesso per esserti arrabbiato.
Poi un messaggio, diviso in due. E una telefonata. Le lacrime scorrono. Metti in moto e questa volta sai dove andare. Guardi nello specchietto e ti fermi. E scendi dalla macchina. Un cielo azzurro e rosa ti sta dolcemente salutando.
You gonna have a shock
Non chiedetemi com’è possibiler recuperare dal cassetto dei ricordi questo video.
Voglia di prendere, uscire, ballare musica del genere. Sì, la dance, quella buona vecchia e cara dance anni ’90, che ha segnato la mia adolescenza (non che ora sia così tanto vecchio, però).
Basta con questa house fighetta, con questa techno tamarra, con questo drum’n’bass alternativo.
Ci vuole dance, dance e ancora dance!
Tic tac
È che a volte mi disinteresso del Mac, mi accorgo che la vita reale non è un telefilm.
E mi rendo conto di cosa stia facendo. O meglio, di quello che non stia facendo. Perchè ora, con le lezioni, ho un sacco di tempo libero. Buttato praticamente via. La notte davanti al computer, la mattina nel letto e il pomeriggio a lavoro. E ci sono tante cose da fare, importanti, che mi trascino dietro da troppo tempo e che non ho ancora fatto.
Ho passato una brutta settimana. Brutta perché non ne ho ricordi. Non è successo nulla, non ho fatto nulla.
Potevo stare un po’ più vicino alle persone a me care. Ma no. Potevo magari provare a sentire i compagni di uni, ma no, non ho fatto neanche quello. Cogliere l’occasione per prendere, uscire, fare un giretto, scattare qualche foto. No, nulla di tutto questo.
E mi son fermato a pensare.
Cos’è quindi la mia vita?
Ora ho addosso una strana sensazione. Come se io fossi un estraneo. Estraneo da tutto, estraneo da me.
E non mi piace, non mi piace per nulla.
Dicono di me
Qui mi dicono che ho uno sguardo da serial killer.
Eppure, oggi, non mi sembra di essere così pericoloso…
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Pranzo, pomeriggio, sera
A volte è bello avere un intero giorno per non fare nulla.
Pensi che vuoi dormire tutto il giorno, attaccarti al Wii per giocare con Pikmin (che ti hanno regalato per il tuo comple -grazie Nicola!) o vederti Hairspray (altro regalo di compleanno – grazie Francy!).
E invece poi va a finire che dormi mezza mattina,vai a prendere il Byb per andare a pranzo da un’amica. E veniamo trascinati in giri a Milano a recuperare programmi, file, ripetizioni al volo di Soundtrack, la accompagni a parlare con alcuni professori, torni nell’hinterland all’ultimo e vuoi mangiare sushi e pizza, ma ovviamente è lunedì sera ed è tutto chiuso. Raccatti del sushi all’esselunga (wow!), riesci a farti portare la pizza dal fornitore abituale del loro hotel. E poi sei qui, ancora a casa sua.
Con il Byb che riesce a darle una mano con Maya, a modellare un favoloso coniglio in 3d.
Io, perfettamente inutile, senza Photoshop da usare.
E nel frattempo Wall-E sul megaschermo del salotto che ci tiene compagnia.
E una Playstation, che si potrebbe anche usare, se solo finisse di scaricare (e installare) l’aggiornamento software dopo la prima connessione ad internet…
Ma il bello è che queste giornate così, io le adoro.
Prendere, partire all’avventura, essere trascinato nel vortice di impegni della mia amica… è bello, molto bello. Giusto per uscire un po’ dal solito giro, dal solito tramtram, che tra sonno-lezioni-lavoro-studia/esercitazioni-sonno stava diventando un po’ ripetitiva…
Brevi
Questo è un post minimal, forse troppo, troppo breve.
Sulla serata di venerdì, ovviamente iniziata come al solito, affrontando il traffico milanese con un enorme ritardo.
Arrivati al ristorante greco, con qualche assenza illustre da parte dei Bergamaschi (uff!). E, alla fine, sono pure arrivate le due girls mancanti.
E direi pure che la cena è andata decisamente bene.
Ma mi spiace. Perché questo post, proprio, non vuole venire fuori.
È che qui si hanno i nervi a fior di pelle, causa ufficio.
E sala la voglia, per domani, di stare tutto, ma dico tutto il giorno sotto le coperte.

