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Celebration

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Ommioddio! C’è una Madonnaccia vintage che mi guarda in cagnesco! Signori, ecco la cover ufficiale di Celebration, l’attesissimo greatest hits di Madgezilla. Devo dire che la approvo e che mi piace, anche se avrei preferito un titolo più in linea con la vera essenza della Regina delle Tenebre. Chessò, una cosa tipo Vampirization, o Botoxation.

Possibile che questa sia l’unica versione della copertina dell’album? Avrei voluto un’immagine diversa per ogni diverso look di Madonnaccia nel corso dei secoli. Vi immaginate? Seicentocinquantadue cover da collezionare!

Via Popslut

Invece, su Superpop potete trovare altre info sul comunicato stampa e considerazioni sulla copertina

La faticosa giornata

Che poi, altro che passare le carte ai cassieri perché loro facciano la fatica di strisciarle è molto, ma molto, stancante (cit)!

La parte stancante della giornata è stato, ovviamente, in ufficio.

Con una favolosa collega che di nascosto, arrivando in anticipo, prima di tutti (mentre di solito ritarda) è corsa dal capo a lamentarsi, di tutto e di tutti, spalando ***** ovunque.

È stata sgamata dall’altro collega, che ha chiesto spiegazioni.

Poi una riunione.

Poi un’altra.

E visto che lei non fa il mio lavoro, si è pure permessa di giudicare il mio operato, dicendo che sono distratto, lavoro male, faccio errori.

Cose che ovviamente ha avuto il coraggio di dire solamente davanti al capo, il quale ha riportato poi al collega chiedendo spiegazioni. Ma lei, quando poi c’è stata la riunione di gruppo, ovviamente non ha avuto il coraggio di ripetere quello che aveva detto in sede privata.

Inutile dire che io stavo malissimo.

Come si permette una bitch del genere, di giudicare il mio operato (che non è né mia collega, né mia superiore) e prendere, dal nulla e andare a riferire al capo cose non vere basate su una sua infondata impressione?

Comunque, io stavo male, malissimo. Il cuore che mi batteva a mille, un senso di affanno e la fatica a respirare, la bocca serrata che non riuscivo ad aprire per parlare. Solo la testa, che mi accorgevo che si muoveva in un continuo no no no mentre pensavo alle peggior cose di questa orribile viscida perfida persona.

E di fronte al mio silenzio davanti alle sue accuse riferite da altri, dopo un po’ lei è sbottata in un urlo isterico “Ma perché non mi consideri, che cosa ti ho fatto!?”.

E la vuoi pure la risposta? Sei una persona orribile, con cui non voglio avere nulla a che fare. Però sono pure obbligato a lavorare con te, quindi parliamo pure di lavoro (cosa che si fa), ma non pretendere che ti venga a raccontare qualcosa della mia vita.

Comunque, alla fine di tutto, riunione sciolta, ma il capo mi ha trattenuto, per parlare a tu per tu.

Tragedia, ansia, ancora peggio di prima.

Sono scoppiato a piangere, dalla tensione, dal nervoso. E non riuscivo neanche a parlare, mi sentivo le labbra chiudersi, non muoversi correttamente per articolare i suoni. Una tragedia.

Ma alla fine, poco alla volta, mi sono sbloccato.

E ho tirato fuori tutto quello che mi veniva in mente che avevo covato dentro per tutti questi mesi.

Ora c’è solo da sperare che prenda le giuste decisioni.

Incubi

Post a pubblicazione ritardata, per evitare di impensierire qualcuno che ha già altro a cui pensare

Ho degli incubi.

E avviene tutti i giorni, verso le 14-14.30, quando devo prepararmi e infilarmi in macchina per andare a lavoro.

Il mio incubo è quell’ufficio.

E non ce la faccio veramente più. L’incompetenza che mi circonda, l’ignoranza, il menefreghismo, la falsità, la maleducazione.

La summa di tutto quello che non sopporto è lì, in quell’open space che faccio sempre più fatica a sopportare, fino ad arrivare all’odio e alla fortissima riluttanza a doverci andare (fortunatamente solo) quattro giorni a settimana.

E nel frattempo si avvicina agosto e il casino delle ferie o nonferie e il concretizzarsi dell’asì,peròc’èdafareanchequestoequelloequell’altroeanchesenonc’èchilopuòfare,beh,c***idellosfigatocherimaneinufficioalavorare.

Ogni giorno, un nuovo estenuante episodio della tragic-opera. Ma cose dell’altro mondo, problemi che non dovrebbero neanche sussistere e invece ci sono e fanno danni a destra e a sinistra.

Inutile poi ribadire quanto già detto più volte. Nella condizione attuale, trovare altro di meglio è altamente improbabile.

United States of Eurasia

Così, giusto per dire.

Muse_-_The_Resistance-Blue-MC

I Muse stanno tornando.

Il nuovo album, The Resistance, è atteso per il 14 settembre 2009. E mentre il loro sito si fa un bel restyling, con un giochetto hanno reso disponibile uno dei singoli dell’album: United States of Eurasia, con un po’ influenze: sia letterarie (Orwell?) che musicali (Queen? Chopin?).

[audio:http://www.meornot.net/blog/wp-content/uploads/2009/07/Muse-United-States-of-Eurasia-HQ-Full-Song-With-Lyrics.mp3]

You and me are the same,
We don’t know or care who’s to blame,
But we know that whoever holds the reins,
Nothing will change, our cause has gone insane;
And these wars, they can’t be won,
And these wars, they can’t be won,
And do you want them to go on and on and on?
Why split these states, when there can be only one?!
And must we do as we’re told?!
Must we do as we’re told?!

-Instrumental Interlude-

You and me fall in line,
To be punished for unproven crimes,
And we know that there is no one we can trust,
Our ancient heroes, they are turning to dust!
And these wars; they can’t be won,
Does anyone know or care how they begun?
They just promise to go on and on and on
but soon we will see there can be only one…

UNITED STATES!
UNITED STATES of…
Eura-sia! -sia! -sia!
Eura-sia! -sia! -sia!
Eura-sia! -sia! -sia!