Sinceramente i signori di Google potevano anche risparmiarci questo logo orribile per la Festa dei lavoratori
Troppi così per un Iron Man 2
Che poi, dopo una giornata così, ci voleva proprio una serata così.
Un ottimo film, bello bello bello.
Tre persone, a cui mi sto affezionando sempre di più.
Una faccia già vista di sfuggita (e ovviamente, mica me lo ricordavo) e ora rivista.
Un’altra nuova faccia conosciuta.
Un hamburger con karaoke di sottofondo ondeggiando al ritmo di musica indecente.
La pioggerellina all’uscita dal pub.
Il viaggio di ritorno in dolce compagnia.
E così, ora, posso crollare sul letto contento.
È che non ho voglia di sorridere (e non è per i taglietti che ho su tutte le labbra e mi fanno un male cane)
Alla fine lo sapevo da quando ho visto questa mattina la tua chiamata di questa notte delle 2:43.
Alla fine lo sapevo che c’era qualcosa che non andava, ma non ho avuto il coraggio di chiamarti, fino a poco fa, perché non volevo saperlo, non volevo sentirlo.
E alla fine ti ho chiamato.
E dalla voce ho subito capito.
Però alla fine io per queste cose non ci so fare.
E più che stare zitto ad ascoltare non sono capace.
Però neanche tu volevi parlare. E di fatto non hai parlato.
Sono stato zitto in silenzio ad ascoltare il tuo silenzio, senza sapere cosa fare e cosa dire, come sempre.
Ecco, è in questi casi che penso che forse come amico non sono molto bravo.
Né al telefono, né forse di persona.
Però ora, sapere che tu stai così e non riesco a fare nulla non mi fa sentire tanto bene.
Ed è per questo che ora, non riesco a sorridere.
I Rabbids viaggiano solo in Renault
ladri:
1) volume
http://www.youtube.com/watch?v=OVMo0d1LeyY
2) impianto audio
3) navigatore satellitare
4) 17 configurazioni
5) sette posti
6) chiave elettronica
7) camera retrovisore
In breve, che son debilitato
E niente, son qui a casa con 39 di febbre, esattamente come l’anno scorso, proprio in concomitanza con il Salone e il Fuorisalone.
E così anche quest’anno me lo perdo, però sono riuscito a godermi la giornata di martedì: la conferenza di Interni Think Tank in Università Statale, moderata da un grandissimo Philippe Daverio. Le installazioni, decisamente interessanti. La corsa per recuperare il 50mm per la Canon. Il Camparitivo al nuovo Design Bar della Triennale disegnato interamente da Matteo Ragni. E poi un veloce incontro prima con Manu, poi William Perry. Una persona che ho sempre apprezzato. E conoscerla finalmente dal vivo, beh, non fa che confermare quel che ho sempre pensato di lei.
Più Camparitivi gratuiti per tutti, meno febbre per me, un po’ di foto su Flickr per voi e la promessa che forse parlerò meglio di tutto quando starò meglio e avrò tempo.
Scusa non ti sento, sono alquanto occupà ta
http://www.youtube.com/watch?v=SZB7D3vGhXs
Perché sono nel club
Bevo solo champagne
Non raggiungerai il mio telefonohPerché sono nel club
Bevo solo champagne
Non raggiungerai il mio telefonoh
Serate e serate (e i soliti pensieri a vanvera)
Ecco, lo ammetto.
È proprio un bel periodo. C’è la fatica dello studio e dell’uni. Però mi sto veramente divertendo.
Sto passando degli ottimi momenti con persone a cui tengo veramente moltissimo, sto conoscendo nuovi aspetti di altre e approfondendo amicizie.
Mi sento fortunato per aver avuto l’opportunità di fare certi incontri e sono contento di come sto affrontando ultimamente le situazioni: ci si butta e via. Se va bene va bene; al massimo ci lecca le ferite ma almeno non rimane il rimorso del non aver tentato.
E poi io adoro Milano. Mi piace, di notte. Mi piace guidare ed è una bellezza quando scopri che allontanandoti dalla solita strada scopri quartieri meravigliosi.
Quando all’improvviso ti trovi davanti ad Altra Sede o ti sbuca un Pirellone illuminato. E poi via, nel traffico della notte, passando per strade deserte e strade piene di vita.
E comunque, cara, ancora auguri, che senza di te questa bella serata non ci sarebbe stata.
E il pacco da Condé Nast
Avevo ricevuto anche io una delle #copiafallata del numero di Aprile di Wired.
Solo che tra tutti i vari impegni, non avevo avuto subito modo neanche di sfogliare il numero, che giaceva sul calorifero da uno/due giorni (sì, si era pure inzuppato tutto d’acqua).
Alla fine, mi accorgo il 5 sera, prima di andare a letto, che anche la mia copia presentava alcune pagine duplicate e altre completamente mancanti.
Mi viene poi in mente uno status su Twitter scritto dal direttore Riccardo Luna, che avevo intravisto pur non avevo idea – in quel momento – di cosa fosse una copia fallata.
Il 6 mattina (ad un orario improponibile) mando la mail con i miei dati.
L’8 aprile alle 14 mi arriva una mail dal servizio abbonamento che mi conferma l’invio della copia sostituiva.
Torno a casa dopo la serata di ieri… e mi trovo un pacco da Condé Nast sulla scrivania.
In neanche 48 ore dalla ho ricevuto la copia sostitutiva.
Complimenti al servizio abbonamenti.
E questo, sinceramente, è un ottimo esempio di customer care.
Prime impressioni su “Transformers: la battaglia per Cybertron”
Prima di tutto, vorrei ancora ringraziare Stefigno e gli altri ragazzi di Ambito 5 che mi hanno permesso di partecipare alla presentazione per alcuni gamers milanesi del nuovo gioco “Transformers: la battaglia per Cybertron” di Activision, rappresentata all’incontro dalla PR Francesca Squellerio, che ho trovato veramente simpatica, cordiale oltre che competente.
Ho veramente apprezzato lo spirito dell’incontro e non avevo mai partecipato a qualcosa di simile. Lo spirito di dialogo, di apertura e curiosità nei confronti delle diverse esperienze videoludiche di ognuno e l’eterogeneità di “target” che si è venuta a creare all’incontro.
Non sono arrivato per nulla preparato all’incontro, era già tanto se sapevo il nome del gioco. È stata una mia precisa scelta, per evitare di farmi un’opinione a priori e avere dei pregiudizi e poter quindi costruirmi un giudizio unicamente sulla base di quello che avrei visto. Anche se, c’era il timore di trovarmi davanti ad una produzione scarsa, per il semplice fatto che di solito i titoli derivati da colossal hollywoodiani mostrano notevoli lacune dal punto di vista tecnico (grafica, gameplay, ottimizzazione, multiplayer), nonostante poi abbiano notevoli volumi di vendita puntando sul brand.
E invece no. Il titolo è basato sul mondo dei Trasformers prodotti da Hasbro ma non ha alcun legame con i film. Quindi gli sviluppatori hanno avuto la possibilità di sviluppare un gioco da zero praticamente senza vincoli, puntando su una trama originale ed inedita, che si sviluppa sul pianeta Cybertron (finora mai comparso in alcun film) devastato dalle lotte tra le due fazioni e una misteriosa razza aliena citata da uno sviluppatore nel filmato.
Quindi campo libero anche per il design del pianeta, che compare metallico, freddo e cupo. Ed è un mood che ho apprezzato, perché mi sembra coerente con il tema della storia, una scelta razionale ed assolutamente sensata. E invece Francesca ci ha confidato che questa scelta è stata criticata da alcuni giornalisti del settore.
Campo libero anche per il design delle 4 classi di Transformers, ognuna dotata di un “potere” particolare (come potenziare gli alleati o costruire una barriera invisibile che protegge dai colpi dei nemici) e di una determinata trasformazione (ad esempio la macchina da corsa o il caccia).
Il mondo sembra piuttosto vasto e si nota un ottimo grado di libertà . La scelta della classe del transformer (e quindi del veicolo disponibile) modifica il modo in cui il giocatore può esplorare l’ambiente, obbligando a seguire percorsi diversi per raggiungere uno stesso punto. Esempio stupido: per arrivare ad una piattaforma superiore il transformer-macchina dovrà obbligatoriamente prendere un ascensore, mentre il transformer-aereo potrà eseguire la trasformazione ed usare la sua abilità di volo per raggiungere velocemente lo stesso posto. La trasformazione da robot a veicolo è possibile in ogni momento di gioco senza soluzione di continuità ed è un elemento fondamentale da aggiungere in un gioco basato su robottoni che possono assumere diverse forme quando serve.
Il gioco si configura come un gioco di azione / sparatutto in terza persona e punta moltissimo anche sul multiplayer. Non solo locale in splitscreen ma soprattutto online, con una modalità cooperativa che vede l’alleanza di 3 giocatori contro l’intelligenza artificiale o contro altri 3 giocatori umani. Si parlava di drop in / drop out che presumo (stupido io che non ho chiesto conferma, ma a “senso” dovrebbe essere così – nel caso sono accette correzioni o conferme) indichi la possibilità per un player aggiuntivo di entrare o uscire dal gioco in qualsiasi momento, in piena libertà .
Dal punto di vista grafico, non credo sia possibile dare un giudizio definitivo. Il materiale risale a gennaio, quindi ora il codice è sicuramente ottimizzato, inoltre si può presupporre che su PS3 e xBox 360 si potrà trovare il pieno supporto all’HD 1080p (vero?!), mentre tutti i video proiettati arrivavano da un dvd, quindi con una risoluzione sicuramente inferiore a quella finale.
In ogni caso dalle sequenze emergeva una grafica piuttosto buona; saltava subito all’occhio la cura particolare per gli effetti di luce generati dalle esplosioni dei colpi (non solo la qualità , ma anche il numero e la varietà , essendo ovviamente collegati a armi hi-tech diverse tra loro) e a tutti (ma tutti) i riflessi di queste luci generati in un mondo completamente metallico. Inoltre le sequenze di gioco erano tutte fluide, ho notato un crollo di frame rate solo nella scena di una esplosione, ma magari era solo una mia impressione.
Concludendo, il gioco mi ha fatto una buona impressione e penso che sia un acquisto da considerare seriamente, una volta disponibile sul mercato.
Il gioco è prodotto da “High Moon Studios” (versione per Xbox 360, PS3 e PC), mentre ci saranno delle versioni specifiche per Wii e DS, che prenderanno un nome diverso (se ho capito bene :P), realizzate rispettivamente da “Next Level Games” e “Vicarious Visions”.
La data di uscita prevista per l’Europa, in versione completamente tradotta per audio e sottotitoli, è il 25 giugno 2010, ma sincerante spero che si riesca ad organizzare un secondo evento con la possibilità di provare il gioco.
Una sera così capita una volta ogni tanto, sigh
Una giornata intensa che si è conclusa con un’ottima serata.
Prima l’invito di Stefigno per fare un salto in Ambito 5 per partecipare ad un evento organizzato con Activision per la presentazione del nuovo (e devo dire interessantissimo) gioco basato sui Transformers. E quindi chiacchere, cibo a scrocco, informazioni e video in anteprima (gne gne gne :P) e poi un po’ di discussione. Bello e interessante.
Poi la camminata per corso Vercelli fino ad arrivare al vecchio ufficio e all’Akkademia. Cena lì. E poi a San Vittore per raggiungere un ex e carissimo collega che non vedevo da un sacco.
E le parole, le news, le chiacchere e il tempo è volato.
Una bella, stupenda serata. Che si è conclusa trovando sulla scrivania, una volta tornato a casa, un pacco dalla Condé Nast.






